CENERE ALLA CENERE
Ti prepari alla morte
con mani lavate per il viaggio più lungo
e passi tra porte che attendono ancora una voce: la tua.
Alle spalle la veste del lutto
il grigio e il nero, nel corredo dei pianti
e poi i ricordi- lucertole in fuga-
tra crepe di pietra. Il tuo nome ormai volge all’indietro
una traccia che sbiadisce nel digiuno di memoria
e tu docile, remissivo alla morte
hai piedi leggeri quasi d’uccello;
un grido immaginario esce dagli occhi,
il sole nell’erba tace il ronzio
cenere alla cenere sotto una zolla
ma nei voli di farfalle rinasce la tua storia.
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